domenica 26 ottobre 2008

Interpretazione di Almeno l'inizio

E' un' interpretazione sommaria e parziale. Sommaria perchè immediata, parziale perché è uno dei tanti sensi che si intrecciano e nulla toglie ad altre possibili chiavi di lettura

L'assunto è : Stanza , nell'album Hegel, è sinonimo di Canzone.

La Stanza è la Canzone ( oltre all'ovvio riferimento poetico, si tratterebbe di una sineddoche)


Alla fine ti trovasti in un bel posto
e lì capisti perché t'erano stati chiesti
gli occhi in prestito. Per il loro particolare colore,
fai tu quale, che ora è l'iride delle finestre.
Alla fine ti fu chiaro perché quel gran parlare
della tua bella conchiglia auricolare;
e quel solleticare. Eccoli i padiglioni,
i disimpegni, la chiocciola i vestiboli ecco la stanza.

Nell'Estetica Hegel afferma che gli unici sensi adatti alla produzione artistica sono la vista e l'udito.
Panella scrive il testo della canzone e la presenta a Battisti.
Prestami attenzione, ecco la canzone, perfettamente strutturata.

Ricordo che da L'apparenza in poi Panella scriveva i testi e Battisti li musicava successivamente.



E tu entrasti perché c'era tutto
e tutto a oltranza i tuoi comportamenti e le reazioni,
le tue belle presenze e gli abbandoni,
le carezze in cambio delle tue carezze,
e le scontrosità, le irritazioni.

Dentro ogni testo scritto da Panella c'è sempre di tutto, frutto certamente di un precedente accordo tra i due.



C'era anche qualcuno che ti diceva "È tardi
dobbiamo andare". E tu dicevi "No, io voglio ancora,
ancora io mi voglio mi voglio rivedere
e se non tutto, almeno l'inizio".
Che cosa avresti fatto per sentirti un po' più sola
e per dolcemente navigare
sul dorso o sul tuo petto,
e fare una capriola
che ribaltasse il cielo.
Lì c'eran tutti predisposti i baci
asciutti e meno e tutti i desideri,
e le istintive applicazioni di te
eran montate ad arte accanto al tuo profilo,
vicino ad ogni tua parte. E tu dicevi "Ancora un altro poco
e se non tutto almeno un po' d'inizio".
Fare si può fare ed anche disfare,
ma è un'impalcatura.
Dipende da chi sopra ci sale.
E tu dicevi "Ancora un poco,
e se non tutto, e se non tutto
almeno l'inizio".

Secondo me tutta questa parte sembra alludere alla meticolosità di Lucio nello scrivere le canzoni.
In particolare va notato che tutte le canzoni di Lucio hanno un'introduzione.
L'argomento introduzione cercherò di trattarlo in seguito.

Fare si può fare e anche disfare
E'la pratica di tagliare o aggiungere versi, come da dichiarazioni di Panella, o frasi musicali.
Questo verso,
fare si può fare e anche disfare , ma è un'impalcatura

ci dice chiaramente che c'è un'idea sistematica, l'impalcatura, che sorregge sia la musica che i versi,o meglio c'è un'idea sistematica che sorregge tutta la canzone e quindi per togliere un verso o aggiungerne un altro si deve comunque considerare l'intero.



E tu, una volta su
osservi la tua stanza.
Tu, la tua, nella quale,
oltre il disfare e il fare,
si delineano cose
appena appena verosimili.



Qui si riferisce al ruolo comunque di supervisore di Lucio, che osserva la sua canzone se è venuta secondo i parametri stabiliti ( delinearsi di cose appena appena verosimili)


Con ciliegie passeggere e grappoli appannati,
d'uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini,
perché tu, che ti senti alle volte una mandria
possa indire turchini selvaggi festini.
Con curvi cieli estivi che scendono
come coperchi su te che bollivi.
Con i freschi provvisori che soffiano
sotto i cuscini e tu li assalivi
con gli abbracci e le guance
giaciute con l'equatore
perché di te, già cibata,
non è di calore che hai bisogno
ma di un orgoglioso refrigerio.

Qui penso che alluda al fatto che i due devono aver lavorato sodo tra la primavera e l'estate , per produrre in tempo il disco.
Notare il verso Con ciliegie passeggere e grappoli appannati
che viene pronunciato velocissimo da Battisti


Perché tutta questa fretta? Per fare uscire il disco il 29 settembre?

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